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Disturbo d'ansia e dell'umore

Psicologa Dott.ssa Cristina Gentile

Tutti abbiamo fatto esperienza di cosa significa essere in ansia: un’interrogazione a scuola, un esame all’università, una visita medica, un colloquio di lavoro, etc.

L’ansia è un segnale di allarme che ci dice che sta per accadere qualcosa che ci fa paura perché è imprevedibile. Quando però l’ansia è tollerabile e circoscritta a quel momento prima dell’interrogazione, prima dell’esame, prima del colloquio, etc, allora va tutto bene.

Il problema è quando quell’ansia blocca dal fare cose: non si esce più per paura di stare male, non si va all’esame, non si va al colloquio. Diventa ansia generalizzata, che significa che coinvolge tutti gli ambiti di vita della persona creando disagio.

Quando l’ansia diventa qualcosa di non momentaneo e collegato ad un evento preciso, c’è qualcosa che abbiamo per troppo tempo tenuto da parte che inizia a farsi sentire. Ad un certo punto quelle emozioni che non hanno avuto modo di esprimersi iniziano a chiedere il conto.

L’ansia è il segnale che quelle emozioni hanno bisogno di spazio e solo attraversandole si può stare meglio.

L’ansia non va considerata come un nemico, ma come un modo che hanno il nostro corpo e la nostra mente di comunicare quando, per troppo tempo, non li abbiamo ascoltati.

I principali sintomi dell’ansia sono:

  • eccessiva attivazione fisiologica (tachicardia, sudorazione, alterazione del respiro, etc.);
  • costante preoccupazione ed apprensione;
  • fuga oppure evitamento di fronte ad una situazione od oggetto percepiti come pericolosi.

 

Rivolgersi allo psicologo può essere importante sia per cercare di eliminare lo stato ansioso e vivere – quindi – in modo più sereno, sia per ridurre tutti i comportamenti che ne derivano (come l’evitamento di determinate situazioni/oggetti). Tutto questo può avvenire attraverso, innanzitutto, il riconoscimento delle situazioni specifiche che ci rendono ansiosi e del messaggio che l’ansia vuole trasmetterci.

Il primo obiettivo, quindi, non è eliminare l’ansia, ma ascoltarla.